Esempi d’intraprendenza #7: i laureati Cpo al lavoro

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fotoEleQuota sette. Come i giorni della pienissima settimana di Eleonora. Brillante, eclettica, forte. Una voce speciale, un ottimo esempio, e  tanta voglia di fare. Proprio bene.

Eleonora, in che anno ti sei laureata in Cpo e con quale tesi?
Mi sono laureata nel 2009 discutendo una tesi particolare, per la quale mi sono improvvisata ricercatrice sociale per sei mesi: CONSUMI EMERGENTI –L’Aquila, l’emergenza terremoto nel consumo–. Un lavoro che è nato in modo naturale, purtroppo, all’indomani del sisma che ha devastato la mia città, con l’obiettivo di scandagliare la trasformazione dei consumi dopo una calamità di tali dimensioni. Sembrerà strano, ma tra me e la prof.ssa Bartoletti è bastato quasi uno sguardo, e pian piano si è delineato il percorso che mi ha permesso non solo di condurre una ricerca etnografica sul campo –con il supporto di strumenti attinti alla sociologia visuale-, e quindi di comporre una tesi, ma anche e soprattutto di elaborare il trauma. Estraniarmi dalla realtà che mi circondava, e al tempo stesso immergermi totalmente in essa, mi ha dato la possibilità di analizzare e razionalizzare, non senza qualche problemino di crisi d’identità! 🙂
Con mia grande sorpresa, la tesi ha vinto il Concorso in memoria di Gabriele Pavolini, indetto dall’Università di Urbino, per l’originalità e la rilevanza scientifica della ricerca effettuata, ricerca che è stata anche accettata e da me esposta alla 2010 Conference dell’International Visual Sociology Association, insieme ad un video di presentazione della ricerca, selezionato e proiettato nella “video session”.
E non è finita qui… Perché la cara prof.ssa Bartoletti mi suggerì di provare a far parte di un progetto più ampio, che due ricercatrici stavano mettendo in piedi un paio di anni fa, per indagare il ruolo della rete e delle connessioni sociali nel terremoto aquilano. Da qualche mail è perciò nata una collaborazione molto intensa e costruttiva, che mi ha portato a riprendere la mia ricerca e a proseguire dando vita ad una parte ulteriore incentrata sul web. Ma non vi annoio ulteriormente, se sarete curiosi (e lo spero!) di leggere la collettanea di ricerche, basterà aspettare settembre, quando nelle librerie uscirà Netquake. Media digitali e disastri naturali .

Complimenti! Un percorso di grande soddisfazione. E dopo cosa è accaduto?
Dopo la laurea non mi sono specializzata ulteriormente, ho solo seguito un corso di formazione professionale in Marketing dei Servizi Sociali e poi un corso in web 2.0 e fundraising (eh sì, il “sociale” e il volontariato sono la mia seconda passione dopo la comunicazione!). Intanto, due giorni dopo la laurea, nella disperazione invernale del “E ADESSO COSA FACCIO?!?!”, ho iniziato a mandare cv a gogò e ho fatto dei colloqui già dai primi di gennaio. E a marzo 2010 ho iniziato a lavorare come responsabile comunicazione per un’azienda pesarese di allestimenti e progettazione eventi, una bella esperienza che però è finita a settembre, quando ho accettato un tirocinio formativo in R.T.I. (meglio conosciuta come Mediaset), presso l’ufficio trade marketing di Mediaset Premium. Un mondo a parte, in un certo senso un’isola felice per i servizi che offre ai dipendenti, in un momento storico in cui persino lo stipendio sembra essere un privilegio. Lì mi occupavo dello sviluppo delle campagne promozionali, soprattutto lato contenuti testuali.

Ad oggi invece, dove lavori? Il tuo ruolo si è evoluto nel tempo? Di fatto, di cosa ti occupi?
L’esperienza di lavoro attuale è iniziata quando a gennaio 2011 ho scelto, a malincuore, di lasciare Mediaset (non che lì fosse il paradiso, ma senz’altro c’era molto da imparare e grandi possibilità di crescita, anche stando lontana da Arcore!) e di tornare a Pesaro, dove avevo lasciato il cuore e dove, mentre ero a Milano, ero riuscita a trovare un’opportunità di lavoro, in Eden Viaggi. E qui sono ancora, per il momento! Mi occupo di vari aspetti, soprattutto dell’area stampa e quindi dei rapporti con la stampa di settore e non solo, di web content editing, di social media e di tutto ciò che può esserci da fare in un ufficio marketing di medie dimensioni. Infatti l’area marketing e web marketing conta dodici persone e soprattutto qualche ruolo, come il mio, è molto versatile. Passo dalla carta stampata al web, dalle newsletter ai cataloghi delle destinazioni turistiche, da Facebook al controllo delle entrate-uscite del budget comunicazione. Insomma, l’azienda è molto grande, -il secondo tour operator italiano dopo Alpitour-, nonostante la crisi siamo ancora più di trecento dipendenti, ma nel nostro ufficio l’operatività frenetica consente di restare svegli e di essere flessibili, quindi di imparare abbastanza. Senza dubbio mi considero fortunata a lavorare nell’ambito per cui ho studiato e in questi due anni e mezzo sono cresciuta abbastanza, ma vorrei fare molto di più, perciò confido nel futuro, che sia nel turismo o altrove.
Nello stesso tempo, non paga del lavoro “ufficiale”, scrivo in un paio di blog, Radio Pereira, radio/sito di informazione indipendente in cui mi occupo soprattutto di ambiente ed ecologia, e Agenda Geek , blog di tecnologia, marketing e social media che ha preso vita proprio grazie alla bravura di tre ex cpoini (Francesco Merenda, Fabio Andruccioli e Daniela Geraci)! Qui la mia rubrica si incentra sulla comunicazione sociale. Ultimo progetto “ambizioso” riguarda la rivista Barricate, forse definibile come il canto del cigno della carta stampata, un bimestrale a distribuzione nazionale di informazione e grafica editoriale, che ha l’obiettivo di dare voce a chi voce non ha, o non ha sufficienti mezzi per farsi ascoltare, condividendo un’informazione indipendente su tutto ciò che si muove sul territorio nazionale, dal punto di vista politico, sociale, economico, ambientale, culturale. Nato a dicembre 2012, ancora sopravvive, a stento, sfidando con tenacia il terribile labirinto della distribuzione in edicola e che probabilmente, dal prossimo numero, verrà stampato in copie limitate solo per librerie e abbonamenti. A proposito, date una sbirciata a qualche articolo qui: http://www.barricate.net/2013/06/il-bollito-e-servito/

Credo che la domanda esatta fosse: “di cosa NON ti occupi”! Davvero notevole! Pensi che c’entri qualcosa il percorso di studi Cpo? Qualche consiglio ai nuovi laureati Cpo di oggi, per trovare un lavoro e per valorizzare al meglio le loro competenze? Una curiosità, per soddisfare i dubbi dei nuovi immatricolati, quale laurea triennale ti ha condotto al Cpo, era un percorso affine o completamente diverso?
Il CPO è stato un percorso meraviglioso, due anni intensi in cui ho imparato a non frenare la mia curiosità, indagando, analizzando, buttandomi nelle novità, dopo una laurea triennale (all’Università di Teramo) in Pubblicità e Marketing che mi aveva dato le basi per pianificare e fare strategia. Con il CPO la comunicazione non convenzionale è entrata nelle mie vene, i social media e il web marketing hanno iniziato a segnare il nord magnetico di ogni mio percorso creativo, conducendomi sempre verso nuove scoperte. Laurearsi oggi in comunicazione è una sfida contro il tempo e contro se stessi, vuol dire accettare di essere in tanti, troppi, di non essere apprezzati, di mettere in un angolino i propri impulsi creativi sperando di poterli convertire in qualcosa di concreto. Non diventeremo tutti maghi della comunicazione, né scaleremo le vette delle più grandi agenzie internazionali, ma abbiamo la grande fortuna di aver sperimentato su un terreno formidabile cosa voglia dire reinventarsi e dare forma alle idee. Il CPO insegna Come Potersi Orientare in una realtà 2.0, 3.0 e oltre!

Il futuro: previsioni, progetti? In Italia o all’estero?
Difficile rispondere, sono troppo eclettica, ho mille progetti nella mente e tanti sogni in tasca, che mi portano su strade della comunicazione “classiche” e innovative al tempo stesso. Forse darò vita a qualcosa di mio, oppure continuerò come ora, ad avere un lavoro “normale” e nel frattempo a dedicarmi ad altri mille hobby, a creare, a ideare. Vorrei andare a vivere in Australia, cambiare vita, ampliare gli orizzonti. Ma d’altro canto i legami con l’Italia, nel bene e nel male, non sono facili da recidere. Forse riuscirò a scrivere un libro, lo dico da quando in terza elementare la mia maestra decretò, in calce ad un mio racconto, “Un giorno vincerai il Premio Strega”. E chissà che non mi porti fortuna. 😛

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Settimana prossima: Barbara Falanga, Community Director in Social@Ogilvy, Milano.

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5 Risposte to “Esempi d’intraprendenza #7: i laureati Cpo al lavoro”

  1. giacomom23G Says:

    Una delle interviste più stimolanti e interessanti, almeno per me, tra queste sette, proprio perché Eleonora spiega ottimamente il CPO e illustra il suo cammino in una maniera simile a come mi viene da pensarlo a me.
    Vi ringrazio.
    P.S. per saperne di più sul tuo lavoro all’Eden Viaggi, dove ti contatto?
    Giacomo

    • Eleonora Says:

      Grazie Giacomo, davvero troppo gentile. 😉
      Periodo difficile anche per le aziende più grandi… ma se sei interessato, almeno un’esperienza formativa è sempre possibile.
      Sentiamoci!

  2. Scott Skotnicki Says:

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