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Esempi di intraprendenza #16: i laureati Cpo al lavoro

novembre 12, 2013

foto fabrizioBentrovati! Oggi siamo qui con Fabrizio, social media expert che ci parlerà di Social Intelligence!

Fabrizio, comincia col dirci  in che anno ti sei laureato in Cpo e con quale tesi?

Sono uno sportivo agonista da sempre e ho iniziato l’avventura al Cpo con l’intenzione di realizzare una tesi che coniugasse marketing e sport: così è stato. Mi sono laureato nel febbraio 2011 con una tesi in Economia del consumo, della marca e dell’esperienza dal titolo “Where Authenticity Happens: il reincanto dello sport disincantato”.

 E dopo la laurea, cosa è accaduto?

Durante l’università collaboravo con il direttore commerciale di alcune ditte after market del settore motociclistico, un lavoro che mi impegnava un paio di giorni a settimana. Nel frattempo curavo la comunicazione web di una associazione no profit di cui sono vicepresidente, Animosa Onlus (www.animosa.it), e della mia società di canottaggio. Dopo la laurea a marzo 2011, mentre sondavo il terreno per un lavoro più stabile, ho proseguito il mio contratto di collaborazione associandolo a qualche progetto di marketing sportivo e politico.  Poi, nel settembre 2011, una grossa azienda mi ha telefonato dopo avere visto il mio curriculum su AlmaLaurea.  Da quel giorno, ho momentaneamente abbandonato i miei sogni di marketing sportivo e sono entrato nel mondo della Social Intelligence.

 Oggi dove lavori e con quale ruolo? Di fatto, di cosa ti occupi oggi?

 Lavoro presso Tecla (www.tecla.it), una società leader nella realizzazione di soluzioni e progetti integrati per il Digital Business. Sono un Social Media Specialist, e il mio ruolo fin dall’inizio è stato quello di gestire un servizio di Social Intelligence. Di cosa si tratta? In un mondo dove il consumatore sta guadagnando sempre più potere, le aziende devono ascoltare la sua voce che sempre di più è espressa sul web tramite opinioni, recensioni, raccomandazioni. Ed è qui che entra in gioco la Social Intelligence: ascoltiamo la rete per monitorare la brand reputation, il sentiment di mercato, le opinioni dei consumatori. Le mie funzioni sono sia strategiche che operative: sono l’account di alcuni clienti, metto a punto il sistema di ascolto delle conversazioni e fornisco insight strategici ai committenti. Negli ultimi tempi, mi occupo anche di pianificare e realizzare strategie di Marketing e Comunicazione Digitale. Chiaramente, il mio è un ambito in continua evoluzione, per cui la mia è una formazione continua: bisogna allenare la mente per imparare e mettere a frutto le migliori strategie di marketing.

 Nel complesso, ti senti soddisfatto?

 Come tutti nella vita, al lavoro alterno momenti di grande stress ad altri di grande energia e positività. Ma alla fine vince la soddisfazione. Lavorare con clienti di livello nazionale e internazionale può essere spiazzante all’inizio, ma diveta decisamente stimolante appena si prende confidenza con linguaggio, tempi, modi di relazionarsi con il cliente.

Una curiosità per soddisfare i dubbi dei nuovi immatricolati: quale laurea triennale ti ha condotto alla scelta del Cpo? Era un percorso affine o completamente diverso?

Ho seguito la triennale di Scienze della Comunicazione a Bologna ma non ero soddisfatto. Mi ero reso conto che potevo anche non frequentare le lezioni e avere comunque buoni voti. Ho deciso di cambiare e di mettermi in gioco con qualcosa di più pratico.

Cosa è stato più utile del percorso di studi magistrale per la tua occupazione attuale?

Le cose più utili? Il mix perfetto tra teoria e pratica. E il rapporto con gli studenti e i professori. Il primo anno a Bologna eravamo in 400 matricole, non studenti; se arrivavi tardi a lezione non vedevi neanche la cattedra da quanto era lontana, e allo stesso tempo i compagni di banco erano sempre diversi. Pesaro è stata una svolta: contatto diretto con i professori, lavori di gruppo con i compagni, confronto continuo, un framework metodologico comune. Oltre alla necessaria teoria, abbiamo continuamente messo alla prova le nostre capacità comunicative, relazionali e creative tramite progetti ed esercitazioni.foto laurea Fabrizio e Valentina

Ma, se devo essere sincero, la cosa migliore che il Cpo mi ha portato è stata la mia ragazza Valentina. E questo vale più di tutto.

 Qualche consiglio ai nuovi laureati Cpo di oggi, per trovare un lavoro e per valorizzare al meglio le loro competenze?

 Ricordarsi che fuori dalla cerchia di amici, conoscenti, studenti, professori, non ti conosce nessuno. Perciò ogni volta bisogna dimostrare il proprio talento. Bisogna farsi conoscere e rendersi indispensabili: stare i cinque minuti in più oltre l’orario di lavoro, seguire le direttive ma proponendo un’alternativa creativa, dimostrare di non avere solo buone idee ma anche un buon metodo per studiarle e realizzarle.

Da qui a cinque anni come ti pensi? Previsioni, progetti? In Italia o all’estero?

Dopo avere messo in stand-by la mia passione per il marketing sportivo, ho fondato da poco una start-up con un mio carissimo amico sognatore, insieme ad altri soci decisamente più pratici. Si chiama SporTalent (www.sportalent.com), un progetto che nasce con l’idea di permettere a tutti coloro che hanno un talento sportivo (atletico, manageriale, amatoriale, passionale) di poterlo coltivare al meglio. Me ne occupo solo nel poco tempo libero, ma in futuro chissà, forse riuscirò davvero a fondere le mie passioni: sport e comunicazione. È una sfida, ma del resto sono uno sportivo agonista da sempre. E cos’è il lavoro se non una gara, dove il talento conta, ma conta ancora di più come lo si allena?

E dopo questa bellissima intervista, vi diamo appuntamento a martedì prossimo con la storia di Tiziana, esperta in comunicazione creativa.